Insanguinar ti vuoi nel corpo mio?
Ne domanda Telemaco, il tuo dolce445
Figlio, ed ei ti dirà, che nè vaghezza
Di plauso mai, nè scarsità di vitto,
Tra i Proci alteri a musicar m’indusse.
Ma co’ molti, co’ giovani, co’ forti,
Uom che potea debile, vecchio, e solo?450
Tal favellava; e la sacrata possa
Di Telemaco udillo, e ratto al padre,
Che non gli era lontan, T’arresta, disse,
E di questo innocente i dì rispetta.
Medonte ancor, che de’ miei giorni primi455
Cura prendea, noi serberemo in vita:
Sol ch’ei non sia per man d’un de’ pastori
Caduto, e in te dato non abbia, mentre
Per la sala menavi in furia i colpi.
L’udì Medonte, il banditor solerte,460
Che sdrajato giacea sotto un sedile,
E, l’atro fato declinando, s’era
D’una fresca di bue pelle coverto.
Surse da sotto il seggio, e il bovin cuojo
Svestissi, e andò a Telemaco, e, gittate465
A’ suoi ginocchj ambe le braccia, Caro,
Gridava, eccomi qua: salvami, e al padre
Di’, che irato co’ Proci, onde scemati