Le mani intorno, e gli omeri, e la testa,
Stringendol, gli baciavano; ed Ulisse270
Lor baciò similmente e mani, e capo.
E già lasciati il tramontato Sole
Lagrimosi gli avria, se così Ulisse
Non correggeali: Fine ai pianti. Alcuno
Potria vederli, uscendo, e riportarli275
Di dentro. Udite. Nella sala il piede
Riponiam tutti, io prima, e poscia voi,
E d’un segnale ci accordiamo. I Proci,
Che a me si porga la faretra, e l’arco,
Non patiran: ma tu, divino Euméo,280
L’uno, e l’altra mi reca, e di’ alle donne,
Che gli uscj chiudan delle stanze loro;
E per romor nessuna, o per lamento,
Che l’orecchio a ferir le andasse a un tratto,
Mostrisi fuori, ma quell’opra siegua,285
Che avrà tra mano allor, nè se ne smaghi.
Raccomando a te poi, Filezio illustre,
Serrar la porta del cortile a chiave,
E con ritorte rafforzarla in fretta.
Entrò, ciò detto, e donde pria sorto era,290
S’assise; ed ivi a poco entraro i servi.
Già per le mani Eurimaco il grand’arco
Si rivolgeva, ed a’ rai quinci e quindi