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218 odissea

     Telemaco di lui nulla curava,
Ma levati tenea tacito gli occhi470
Nel genitor, sempre aspettando il punto,
Ch’ei fatto contra i Proci impeto avrebbe.
     In faccia della sala, e in su la porta
Del ginecéo, da un suo lucente seggio
Tutti i lor detti la Regina udia.475
E quei, ridendo, il più soave e lauto,
Però che molte avean vittime uccise,
Convito celebrâr: ma più ingioconda
Cena di quella non fu mai, che ai Proci,
Degna mercè della nequizia loro,480
Stavan per imbandir Palla, ed Ulisse.