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LIBRO DECIMONONO.




     Nell’ampia sala rimanea l’eroe,
Strage con Palla macchinando ai Proci.
Subito al figlio si converse, e disse:
Telemaco, levar di questi luoghi
L’armi conviene, e trasportarle in alto.5
Se le bell’armi chiederanno i Proci,
Con parolette a lusingarli volto,
Io, lor dirai, dal fumo atro le tolsi,
Perchè non eran più, quali lasciolle
Ulisse il giorno, che per Troja sciolse;10
Ma deturpate, scolorate, ovunque
Il bruno le toccò vapor del foco.
Sovra tutto io temei, nè senza un Nume
Destossi in me questo timor, non forse
Dopo molto votar di dolci tazze15
Tra voi sorgesse un’improvvisa lite,
E l’un l’altro ferisse, ed il convito
Contaminaste, e gli sponsali. Grande