La casa di quel Grande, a cui disdetto
Sperano il ritornar, ma in rischio almeno295
Pongon la vita. Ben con voi m’adiro,
Con voi, che muti, ed infingardi, e vili
Vi state lì, nè d’un sol motto il vostro
Signore inclito aitate. Ohimè! dai pochi
Restano i molti soverchiati e vinti.300
Mentor, non so qual più, se audace, o stolto,
Leocrito d’Evenore rispose,
Che mai dicestu? Contra noi tu ardisci
Il popol eccitar? Non lieve impresa
Una gente assalir, che per la mensa305
Brandisca l’armi, e i piacer suoi difenda.
Se lo stesso Re d’Itaca tornato
Scacciar tentasse i banchettanti Proci,
Scarso del suo ritorno avria diletto
Questa sua donna, che il sospira tanto,310
E morire il vedria morte crudele,
Benchè tra molti ei combattesse: quindi
Del tuo parlar la vanità si scorge.
Ma, su via, dividetevi, e alle vostre
Faccende usate vi rendete tutti.315
Mentore, ed Aliterse, che fedeli
A Telemaco son paterni amici,
Gli metteran questo viaggio in punto: