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libro decimoquarto 53

Corra un di noi, perchè, se ben gli sembra,
Ne mandi altri guerrieri, e ne rinforzi.595
     Disse, e Toante, d’Andremóne il figlio,
Sorse, e corse al navil, deposto prima
Il purpureo suo manto; ed io con gioja
Men cinsi, e vi stetti entro, in sin che apparve
Sul trono d’òr la ditirosea Aurora.600
Se quel fior, quelle forze io non piangessi,
Me forse alcun de’ tuoi compagni, Euméo,
Per riverenza, e amore ad un buon vecchio,
Di manto forniria: ma or, veggendo
Questi miei cenci, ciascun tiemmi a vile.605
     Tu così, Euméo, gli rispondesti allora:
Bella fu, amico, la tua storia, e un motto
Non t’uscì dalle labbra o sconcio, o vano.
Però di veste, o d’altro, che infelice
Merta supplicante uomo, in questa notte610
Difetto non avrai. Ma, nato il Sole,
T’adatterai gli usati panni intorno.
Poche son qui le cappe, e a suo piacere
Di tunica non puote alcun mutarsi:
Star dee contento ad una sola ognuno.615
Come giunto sarà d’Ulisse il figlio,
Ei di vestirti, e di mandarti, dove
Ti consiglia il tuo cor, pensier darassi.