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LIBRO SECONDO.




     Come la figlia del mattin, la bella
Dalle dita di rose Aurora surse,
Surse di letto anche il figliuol d’Ulisse,
I suoi panni vestì, sospese il brando
Per lo pendaglio all’omero, i leggiadri5
Calzari strinse sotto i molli piedi,
E della stanza uscì rapidamente
Símile ad un degl’Immortali in volto.
Tosto agli araldi dall’arguta voce
Chiamare impose i capelluti Achivi,10
E questi, al gridar loro accorsi in fretta,
Si ragunaro, s’affollaro. Ei pure
Al parlamento s’avviò: tra mano
Stavagli un’asta di polito rame,
E due bianchi il seguian cani fedeli.15
Stupia ciascun, mentr’ei mutava il passo,
E il paterno sedil, che dai vecchioni
Gli fu ceduto, ad occupar sen gïa: