Parlami in vece. Nelle ardenti pugne
Corre tra i primi avanti? E di Peléo,620
Del mio gran genitor, nulla sapesti?
Sieguon fedeli a reverirlo i molti
Mirmidoni, o nell’Ellada, ed in Ftia
Spregiato vive per la troppa etade,
Che le membra gli agghiaccia? Ahi! che guardarlo625
Sotto i raggi del Sol più non mi lice:
Chè passò il tempo, che la Troica sabbia
D’esanimi io covria corpi famosi,
Proteggendo gli Achéi. S’io con la forza,
Che a que’ giorni era in me, toccar potessi630
Per un istante la paterna soglia,
A chiunque oltraggiarlo, e degli onori
Fraudarlo ardisce, questa invitta mano
Metterebbe nel core alto spavento.
Nulla, io risposi, di Peléo, ma tutto635
Del figliuol posso, e fedelmente, dirti,
Di Neottolemo tuo, che all’oste Achiva
Io stesso sopra cava, e d’uguai fianchi
Munita nave, rimenai da Sciro.
Sempre che ad Ilio tenevam consulte,640
Primo egli a favellar s’alzava in piedi,
Nè mai dal punto deviava: soli
Gareggiavam con lui Nestore, ed io.