Dissi, vi piaccia rimaner, mentr’io
Della gente a spiar vo’ col mio legno,220
Se ingiusta, soperchievole, selvaggia,
O di core ospital siasi, ed a cui
Timor de’ Numi si racchiuda in petto.
Detto, io montai la nave, e ai remiganti
Montarla ingiunsi, e liberar la fune.225
E quei ratto ubbidiro; e già su i banchi
Sedean l’un dopo l’altro, e gïan battendo
Co’ pareggiati remi il mar canuto.
Giunti alla terra, che sorgeaci a fronte,
Spelonca eccelsa nell’estremo fianco230
Di lauri opaca, e al mar vicina, io vidi.
Entro giaceavi innumerabil greggia,
Pecore, e capre, e di recise pietre
Composto, e di gran pini, e querce ombrose,
Alto recinto vi correa d’intorno.235
Uom gigantesco abita qui, che lunge
Pasturava le pecore solingo.
In disparte costui vivea da tutti,
E cose inique nella mente cruda
Covava: orrendo mostro, nè sembiante240
Punto alla stirpe, che di pan si nutre,
Ma più presto al cucuzzolo selvoso
D’una montagna smisurata, dove