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Finchè il mattin durava, e il sacro Sole
Acquistava del ciel, benchè più scarsi,70
Sostenevam della battaglia il nembo.
Ma come il Sol, calandosi all’Occaso,
L’ora menò, che dal pesante giogo
Si disciolgono i buoi, l’Achiva forza
Fu dall’aste de’ Ciconi respinta.75
Sei de’ compagni agli schinieri egregi
Perdè ogni nave: io mi salvai col resto.
     Lieti nel cor della schivata morte,
E de’ compagni nella pugna uccisi
Dolenti in un, ci allargavam dal lido:80
Ma le ondivaghe navi il lor cammino
Non proseguian, che tre fïate in prima
Non si fosse da noi chiamato a nome
Ciascun di quei, che giacean freddi addietro.
L’adunator de’ nembi Olimpio Giove85
Contro ci svegliò intanto una feroce
Tempesta Boreal, che d’atre nubi
La terra a un tempo ricoverse, e il mare,
E la notte di cielo a piombo scese.
Le vele ai legni, che moveansi obbliqui,90
Squarciò in tre, e quattro parti il forte turbo.
Noi del timore ammainammo, e ratto
I navigli affrettammo in ver la spiaggia,