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LIBRO NONO.




     Alcinoo Rege, che ai mortali tutti
Di grandezza, e di gloria innanzi vai,
Bello è l’udir, gli replicava Ulisse,
Cantor, come Demodoco, di cui
Pari a quella d’un Dio suona la voce:5
Nè spettacol più grato havvi, che quando
Tutta una gente si dissolve in gioja,
Quando alla mensa, che il cantor rallegra,
Molti siedono in ordine, e le lanci
Colme di cibo son, di vino l’urne,10
Donde coppier nell’auree tazze il versi,
E ai convitati assisi il porga in giro.
Ma tu la storia de’ miei guai domandi,
Perch’io rinnovi, ed inacerbi il duolo.
Qual pria dirò, qual poi, qual nell’estremo15
Racconto serberò delle sventure,
Che gravi, e molte m’inviaro i Numi?
Prima il mio nome; acciò, se vita un giorno