E comun con Alcinoo il sangue vanta,
Ti s’offrirà alla vista. Il Dio, che scuote70
Del suo tridente la terrena mole,
Un bambin ricevè dalla più bella
Donna di quell’età, da Peribéa,
Figlia minor d’Eurimedonte, a cui
De’ Giganti obbedia l’oltracotata75
Progenie rea, che per le lunghe guerre
Tutta col suo Re stesso al fin s’estinse.
Nettun di lei s’accese, e n’ebbe un figlio,
Nausitoo generoso, il qual fu padre
Di Ressenore, e Alcinoo; e sul Feace80
Popol regnava. Il primo, a cui fallia
Prole del miglior sesso, avea di poco
Nella sua reggia la consorte addotta,
Che Apollo dall’argenteo arco il trafisse;
Nè rimase di lui, che una figliuola,85
Arete, e questa in moglie Alcinoo tolse,
E venerolla fieramente: donna
Non vive in nodi maritali stretta,
Che sì alto al suo sposo in mente sieda.
E in gran pregio non men l’hanno, ed amore90
Portanle i figli, e i cittadini ancora,
Che a lei, quandunque va per la cittade,
Gli occhi alzan, come a Diva, e con accenti