Cadea nell’acque Occidentali il Sole,
Che al sacro di Minerva illustre bosco445
Furo; ed Ulisse ivi s’assise. Quindi
A Minerva pregava in tali accenti:
Odimi, invitta dell’Egïoco figlia,
Ed oggi almen fa pieni i voti miei
Tu, che pieni i miei voti unqua non festi,450
Finchè su l’onde mi sbalzò Nettuno.
Tu dammi, che gradito, e non indegno
Di pietade, ai Feaci io m’appresenti.
Disse, e Palla l’udì: ma non ancora
Visibilmente gli assistea per tema455
Del zio possente, al cui tremendo cruccio
Era pria, che i natíi lidi toccasse,
Bersaglio eterno il pari ai Numi Ulisse.