Pagina:Odissea (Pindemonte).djvu/178


libro sesto 163

Tal, benchè nudo, sen veniva Ulisse,
Necessità stringendolo, alla volta195
Delle fanciulle dal ricciuto crine,
Cui, lordo di salsuggine, com’era,
Sì fiera cosa rassembrò, che tutte
Fuggiro qua e là per l’alte rive.
Sola d’Alcinoo la diletta figlia,200
Cui Pallade nell’alma infuse ardire,
E francò d’ogni tremito le membra,
Piantossigli di contra, e immota stette.
In due pensieri ei dividea la mente:
O le ginocchia strignere a Nausíca,205
Di supplicante in atto, o di lontano
Pregarla molto con blande parole,
Che la città mostrargli, e d’una vesta
Rifornirlo, volesse. A ciò s’attenne:
Chè dello strigner de’ ginocchi sdegno210
Temea, che in lei si risvegliasse. Accenti
Dunque le inviò blandi, e accorti a un tempo.
     Regina, odi i miei voti. Ah degg’io Dea
Chiamarti, o umana donna? Se tu alcuna
Sei delle Dive, che in Olimpo han seggio,215
Alla beltade, agli atti, al maestoso
Nobile aspetto, io l’immortal Diana,
Del gran Giove la figlia, in te ravviso.