Fuor dell’arme sedeano, e fuor dell’onde.
Sol dal suo regno e dalla casta donna20
Rimanea lungi Ulisse: il ritenea
Nel cavo sen di solitarie grotte
La bella venerabile Calipso,
Che unirsi a lui di maritali nodi
Bramava pur, Ninfa quantunque, e Diva.25
E poichè giunse al fin, volvendo gli anni,
La destinata dagli Dei stagione
Del suo ritorno in Itaca, novelle
Tra i fidi amici ancor pene durava.
Tutti pietà ne risentian gli Eterni,30
Salvo Nettuno, in cui l’antico sdegno
Prima non si stancò, che alla sua terra
Venuto fosse il pellegrino illustre.
Ma del Mondo ai confini e alla remota
Gente degli Etiópi in duo divisa,35
Ver cui quinci il sorgente, ed il cadente
Sole gli obliqui rai quindi saetta,
Nettun condotto a un’ecatombe s’era
Di pingui tori, e di montoni; ed ivi
Rallegrava i pensieri, a mensa assiso.40
In questo mezzo gli altri Dei raccolti
Nella gran reggia dell’Olimpio Giove
Stavansi; e primo a favellar tra loro