Fascio trabalza d'annodate spine,
I venti trabalzavanla sul mare.420
Or Noto da portare a Borea l'offre,
Ed or, perchè davanti a sè la cacci,
Euro la cede d'Occidente al vento.
La bella il vide dal tallon di perla
Figlia di Cadmo, Ino chiamata al tempo,425
Che vivea tra i mortali: or nel mar gode
Divini onori, e Leucotéa si noma.
Compunta il cor per lui d'alta pietade,
S'alzò dell'onda fuor, qual mergo, a volo,
E, su le travi bene avvinte assisa,430
Così gli favellò: Perchè, meschino,
S'accese mai con te d'ira sì acerba
Lo scuotitor della terrena mole,
Che ti semina i mali? Ah! non fia certo,
Ch'ei, per quanto il desíi, spenga i tuoi giorni.435
Fa, poichè vista m'hai d'uomo non folle,
Ciò, ch'io t'insegno. I panni tuoi svestiti,
Lascia il naviglio da portarsi ai venti,
E a nuoto cerca il Feacese lido,
Che per meta de' guai t'assegna il fato.440
Ma questa prendi, e la t'avvolgi al petto,
Fascia immortal, nè temer morte, o danno.
Tocco della Feacia il lido appena,