Tumulto fean sotto le oscure volte
Coloro intanto, e alcun dicea: La molto970
Vagheggiata Reina omai le nozze
Ci appresta, e ignora, che al suo figlio morte
S’apparecchia da noi. Tanto dal vero
Quelle superbe menti ivan lontane.
Ed Antinoo: Sciaurati, il dire incauto,975
Che potria dentro penetrar, frenate.
Ma che più badiam noi? Tacitamente
Quel, che tutti approvâr, mettiamo in opra.
Ciò detto, venti scelse uomini egregi,
Ed al mare avviossi. Il negro legno980
Vararo, alzaro l’albero, assettaro
Gli abili remi in volgitoi di cuojo,
E le candide vele ai venti apriro.
Poi, recate arme dagli arditi servi,
Nell’alta onda fermâr la negra nave.985
Quivi cenaro; e stavansi aspettando,
Che più crescesse della notte il bujo.
Ma la grama Penelope nell’alto
Giacea digiuna, non gustando cibo,
Bevanda non gustando; e a lei nel petto990
Sul destin dubbio di sì cara prole
Fra la speme, e il timor l’alma ondeggiava.
Qual de’ lattanti leoncin la madre,