↑365. ὁμάδησαν, aor. ingressivo: presero a schiamazzare. L’ὅμαδος schiamazzante dei Proci fa un bel contrasto col dolce sonno che acquieta la dolente Penelope pensosa del marito. Come riecheggia per tutta la casa il clamore sguaiato di quegli avvinazzati, che pare si arresti alle soglie del θάλαμος di lei, un’oasi di silenzio!
↑366. ἠρήσαντο (ἀράομαι)...: questo chiedevano, gli sciagurati, senza alcun riguardo pel figlio presente!
↑368. ὑπέρβιον, da non tollerarsi: ben è virile linguaggio. E come accorto, il pretesto dell’invito alla calma! con quel baccano (βοητὺς), non si poteva gustare il canto di Femio....
↑373. ἵνα.... ἀπηλεγέως ἀποείπω: si proponeva di parlar forte e chiaro, il giovane divenuto animoso per opera di Athena. Naturalmente i versi che seguono, fino al 380, sono una inutile e inverosimile anticipazione di ciò che Tel. dirà nel l. seg. (139-145), donde sono stati qui trasferiti.
↑375. ὑμά: ὑμέτερα. — ἀμειβόμενοι: scambiandovi inviti nelle vostre case. — οἴκους: da ripristinare il dig.
↑378. κείρετ(ε): da tosare, passò a significare divorare, distruggere. — ἐπιβώσομαι (ἐπιβοήσομαι), f. ionico — chiamerò in aiuto, ma nel verbo c’è il grido dell’innocente che chiede vendetta.
↑379. παλίντιτα: cfr. πάλιν e τίω ripagare, punire, quindi «compensare degnamente».