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22 regole di sintassi

fine di una parola e dall’incominciare di un’altra che segua immediatamente, cosicché in questo punto della divisione finisce una parte del verso e ne incomincia un’altra, questo fatto chiamasi cesura (τομή, affine a τέμνω, tagliare); la indicheremo col segno ||.

La cesura più comune è quella che cade dopo l’arsi del terzo piede. Siccome cade dopo cinque mezze parti di piedi, chiamasi pentemimera (πενθημιμερὴς τομή). Se cade subito dopo l’arsi è detta mascolina, se in mezzo alla tesi, nel caso che il terzo piede sia un dattilo, femminile.

1. Esempio di cesura pentemimera mascolina (Od., I, 2):

πλάγχθη, ἐ– πεὶ Τροί– ης || ἱε– ρὸν πτολί– εθρον ἔ– περσεν
_́ ‿ ‿ _́ ‿ ‿ _́ || ‿ ‿ _́ ‿ ‿ _́ ‿ ‿ _́ ‿

2. Esempio di cesura pentemimera femminile (Od., I, 1):

ἄνδρα μοι ἔννεπε, Μοῦσα || πο– λύτροπον δς μάλα πολλά
_́ ‿ ‿ _́ ‿ ‿ _́ ‿ || ‿ _́ ‿ ‿ _́ ‿ ‿ _́ ‿

3. Può anche darsi che la cesura cada dopo l’arsi del quarto piede; allora la cesura è detta eftemimera, cioè cade dopo sette (ἑπτά) mezze parti di piede. In tal caso si può trovare anche una cesura dopo l’arsi del secondo piede. Il verso è diviso non in due, ma in tre κῶλα.

Esempio (Od., III, 79):

ὦ Νέ– στορ || Νη– λειά– δη, || μέγα κῦδος Ἀ– χαιῶν,
_́ _ _́ || _ _́ ‿ ‿ _́ || ‿ ‿ _́ ‿ ‿ _́ _

Vi sono anche altre combinazioni di cesure.

Nota. — Quando si legge un esametro e si arriva ad una cesura, bisognerà fare una piccola pausa, ed appoggiare il resto del piede all’arsi susseguente.