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regole di sintassi 19

§ 13. — Il Verbo.



1. Genere del verbo. — Futuro passivo.

a) Il medio ha qualche volta valore attivo: ὁρῶμαι = ὁρῶ; qualche volta anche passivo: βλῆτο — ἐβλήθη.

b) Per sostituire il futuro passivo che manca, s’adopera il futuro medio oppure il futuro esatto; τελέσθαι ὀίω «credo che si adempirà»; τετελεσμένον ἔσται «sarà adempito». }}


2. I Modi.

a) Il congiuntivo è adoperato come modo dell’aspettazione con o senza la particella ἄν (κέν) e corrisponde al futuro indicativo: ἐγώ δέ κε λαόν ἀγείρω «ed io radunerò il popolo»; καί ποτέ τις εἴπῃσιν «ed uno dirà».

b) L’infinito è usato: 1) con valore consecutivo-finale: πεζοὺς στῆσεν ἕρκος ἔμεν πολέμοιο «collocò dei pedoni perché fossero baluardo della guerra»; μέγα ῥέξας τι καὶ ἐσσομένοισι πυθέσθαι «fare qualche cosa di grande sí che sia conosciuto anche dai futuri»; 2) con valore di imperativo o di ottativo: αὐτὸς ἀκουέμεν «odimi tu»; Ζεῦ ἄνα, Τηλέμαχόν μοι ἐν ἀνδράσιν ὄλβιον εἶναι «Giove re, che il mio Telemaco sia felice fra gli uomini».


§ 14. — Dalla particella ἄν in Omero.


Osservazione. — Nota le seguenti differenze di forma fra alcune particelle attiche e le omeriche, ed i loro composti:

a) κέν ο κέ, particella del dialetto eolico, sta spesso invece di ἄν.
b) αἰ per εἰ; perciò εἵ κε(ν) od αἵ κε(ν) = ἐάν.
c) εἰς ὅ κεν = ἕως ἄν.

1. La particella ἄν (κέν), a differenza dell’uso attico, si trova in Omero:

a) coll’indicativo futuro: οὐδέ κέ τις θάνατον ἀλύξει «nessuno potrà sfuggire la morte». Per alcuni non è un futuro, almeno in certi casi, ma un aoristo congiun-