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dialetto omerico | 11 |
Osservazioni. — Alcuni nomi della 1ª declinazione hanno al nominat. sing. oltre che quella in -ης la desinenza in -ᾰ: αἰχμητής ed αἰχμητά; ἱππηλάτες e ἱππηλάτα, ecc.
I sostantivi in -εύς (come βασιλεύς, tema βασιλεϝ-) per la caduta del digamma allungano l’ε del tema; βασιλῆος, Πηλῆος, ecc.
I temi in -ι mantengono quasi sempre l’ι; così: πόλις, πόλιος, ecc.
Alcuni nomi anomali hanno in Omero una flessione propria, come γόνυ, δόρυ, νηῦς (ναῦς), υἱός, ecc.; e gli aggettivi πολύς, εύς: faremo notare le loro singolarità via via che si incontreranno.
§ 4. — Suffissi che hanno il valore di desinenze di casi.
1. Per lo strumentale, il locativo e l’ablativo, trovasi in Omero il suffisso -φι ο -φιν; βίηφι, con forza; ἐσχαρόφι, sul focolare, ecc.
2. Per il genit. e l’ablat. il suffisso -θεν (che del resto è anche in attico).
3. Per il locativo i suffissi -θι ed -ι come οἴκοθι, οἶκοι, χαμαί.
4. Per indicare moto a luogo i suffissi -δε, -δις, -σε, come ἀγορήνδε, ἄλλυδις, ἄλλοσε.
§ 5. — Aggettivi.
1. Trovasi tanto σιδήρειος quanto σιδήρεος, χρύσειος e χρύσεος.
2. Gli agg. in -ύς hanno qualche volta il femm. in έη, έα, come βαθέη, ὠκέα. Di εὐρύς l’accus. è tanto εὐρέα quanto εὐρύν.
3. Quanto ai comparativi e superlativi noteremo solo che sono più frequenti che in attico le desinenze in -ίων, -ιστος. Faremo osservare a suo luogo le specialità di questa parte grammaticale.