Pagina:Odi e inni.djvu/82

56 odi


Nell’Agamè, sui morti che piangete,
sono molti anni che si vanga e si ara,
                    e il rosso tief si miete
                              24pei fitaurari e i barambara.

Le donne, là, dai denti come latte,
cantano anch’esse, in cerchio, su lo strame.
                    Una nel mezzo batte
                              28sul cupo negarìt di rame.

Cantano il giorno che per borri e valli
seimila vite giovini sul posto
                    fermò come cavalli
                              32che fiutano il leon nascosto.

Cantano poi la notte lunga, e i fuochi
accesi dal Gundapta a Gunaguna,
                    e spari e grida, e fiochi
                              36sospiri al lume della luna;

e i Ras che avanti l’uggiolìo crudele
di iene erranti che fuggian la fiamma,
                    beveano l’idromele
                              40ravvolti nel purpureo sciamma.

O sfogliatrici! Odo un bussare, sento
tra il vostro canto un tonfo lento e strano,
                    tonfo che porta il vento,
                              44d’un cupo negarìt lontano!