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là picchi il maglio sopra l’incudine
fornendo il bruno ferro dei vomeri,
          sante armi alla sola pia guerra
          24dei ruvidi eroi della terra;

là crei l’ardente soffio che illumina
qualche castello lungi sul vertice
          del monte, per l’acqua che adduce
          28dall’alto, rendendogli luce.

Lavoratore lieto, coi giovani
figli, Ania, Lima, Fraga, le Turriti,
          gigante con figli giganti,
          32tra il lungo lavoro tu canti.

Sei l’avvenire. Tra le casipole
bianche, con vive siepi, col proprio
          suo caldo ciascuna e suo rezzo,
          36tu sei la gran vita di mezzo.

Va! In vano, o eterno fiume dei secoli,
l’Oggi, il pigro Oggi, ti dice: — I muscoli
          che zappino il nostro, il tuo bene,
          40per te! ma per me le tue vene! —

Va, va, Domani certo e ceruleo!
Te vidi, quando sceso, negli umili
          tuoi giorni di magra, dal monte,
          44parevi arrossire del ponte: