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Prima che pur la primula, che i crochi,
che le viole mammole, fiorisci
tu, qua e là, veronica, coi pochi
4petali lisci.
Su le covette, sotto l’olmo e il pioppo,
vai serpeggiando, e sfoggi la tua veste
povera sì, sbiadita sì, ma, troppo,
8vedi, celeste.
Per ogni luogo prodighi, per ogni
tempo, te stessa, e chiami a te leggiera
ogni passante per la via, che sogni
12la primavera.
Ti guarda e passa. Tu non sei viola!
Di sempre sei! Non hai virtù che piaccia!
La gente passa, e tutti una parola
16gettano: Erbaccia!
Tu non odori, o misera, e non frutti;
nè buona mai ti si credè, nè bella
mai ti si disse, pur tra i piedi a tutti,
20sempre, ederella!