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LA FAVOLA DEL DISARMO


Il mandrïano dell’Aràm riposa.
E questa l’ora che ciò ch’era in cielo
3di nubi fosche, trascolora in rosa:

l’ora, che appressa ciò ch’è lungi: un velo
vela il presente, un raggio è sul passato;
6ombra al deserto, luce sul Carmelo:

l’ora, o pastore del deserto ombrato,
che al tuo ricordo appressa ciò ch’è morto,
9ed al tuo sonno ciò che non è nato.

Tu dormi: è pace. Ma qual urlo è sorto
rauco dall’ombra? Oh! tu dormi. Le fiere
12bevono insieme a non so qual Marmorto;

scesero a bere acqua di pace, a bere
acqua d’oblìo. Perciò non temi: un’onda
15sola è comune a tigri ed a pantere.

Bevono: veglia la pupilla tonda,
mentre le lingue rosse come brace
18leccano l’acqua che dal muso gronda.