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156 | inni |
ii
Scesi da un ispido monte,
prima ch’, o Romolo, arassi,
21sacri ad un fato novello
movevano immemori i passi,
dietro un lor fulvo vitello,
24stellato la fronte:
messe mietuta dal vento,
vite lasciate alla vita,
27giovani e vergini caste
movevano ad altra fiorita,
sollecitando con l’aste
30l’attonito armento.
E giunsero al mare; e per loro
streperono l’onde interrotte
33da un nero colosso.
Dormiva nell’ombre il Peloro;
ma l’Etna solcava la notte
36d’un vortice rosso.
iii
Gl’Itali stettero, e i bovi
sparsero ai piedi del monte.
39Stettero i grandi armentari
con l’isola grande di fronte,