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AD ANTONIO FRATTI


i


Era sui culmini, o forte,
era l’aurora sul monte,
quando, quel giorno, la fronte
     volgesti alla luce lontana?
5era, tra i cantici della dïana,
     l’aurora... o la morte?

Chi discendeva a quell’ora
per le boscaglie di querci
col calpestio d’un esercito
     10grande sopra aride frondi?
chi salutarono i rombi profondi?
     la morte... o l’aurora?

Chè tu sapevi dal vate Acarnane,
     la sorte qual era.
15Egli gittò nelle sacre fontane
     la pietra sua nera.
Disse: — Adornatevi, eroi;
     cingete ai capelli le bende!
chè con l’aurora tra voi
     20la morte dimani discende. —