155belle, e le sue; chè le pendea nel cuore
il dì pensoso delle nozze, quando
e pure vesti ella indossar doveva
e pure a quelli del corteo fornirle.
Stette presso l’ignoto uomo, e gli disse:
160verg. Ospite, piangi? Gran pietà, chi piange
su l’alba il pianto ch’alla sera è sacro.
Dimmi? Qual suona il nome tuo?
od. Nessuno.
Chiedi il mio chiaro nome? Ecco, Nessuno! verg. Nessuno, e quando qui giungesti, e come? 165Giungere a terra che dall’acque è cinta,
non si dà che per nave, a chi non abbia
un remeggio di bianche ali di cigno... od. Tu, anzi, dimmi, nè mentirmi accorta,
qual terra è questa, che dall’acque è cinta? 170buona non gia, nè grande: aspra e selvaggia;
deserta, senza voci, odo, di vita.
Diceva, e un improvviso ululo acuto
da boschi e botri si levò, di ninfe;
e dei torrenti risonò lo scroscio. 175E il grande olivo, con un frullo lieve,
versò nell’aria un pigolìo d’uccelli.
E uscian dall’antro al nuovo sol ronzando
l’api, volando al murmure del fonte.
E i meli, al mattutino urto del vento, 180piovvero i bianchi petali dei fiori. verg. Itaca... od. Dici? Dici? verg. Itaca... od. Hai detto... ?