Pagina:Odi di Pindaro (Romagnoli) II.djvu/86


ODE NEMEA XI 83



III


Strofe

Facile era conoscere il sangue che fu di Pisandro,
che fu di Sparta — ei venne, insiem con Oreste, da Amícla
a questo suol, guidando le bronzëe schiere degli Èoli —
e il sangue commisto lunghesso l’Ismèno,
dell’avolo suo Melanippo. Le antiche virtú


Antistrofe

recan con vece alterna la forza alle stirpi degli uomini.
Cosí né i solchi negri concedono frutto perenne,
cosí non dànno gli alberi in ogni stagione dell’anno
il fiore odoroso con copia costante;
ma alternano. E il Fato ugualmente conduce i mortali.


Epodo

Né quanto Giove disegna per l’uomo, visibile giunge.
Ma pure, a cento cose volgendo la brama, inforchiamo
illusioni superbe: ché abbiamo le membra irretite
da spudorata Speranza; ché lungi i suoi fonti
riversa Prudenza. Sia freno alle voglie;
ché quanto è impossibile attingere bramare è ben cieca follia.