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![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/c/c0/Odi_di_Pindaro_%28Romagnoli%29_II-0198.png/400px-Odi_di_Pindaro_%28Romagnoli%29_II-0198.png)
Gli scolî pongono quest’ode nel 476: il papiro d’Oxyrhyncus dimostra falsa questa data: forse è del 488 (Gaspar).
È una composizione freschissima; né offre alcuna difficoltà. Nella prima strofa è una figurazione delle Grazie, e delle loro attribuzioni: nella seconda un’invocazione ad esse perché volgano benevole lo sguardo sul vincitore, e un invito ad Eco perché vada all’Ade ad annunciare all’avo Cleodamo la vittoria del nipote.
![](http://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/4/45/Odi_di_Pindaro_%28Romagnoli%29_II-0098.png/300px-Odi_di_Pindaro_%28Romagnoli%29_II-0098.png)