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52 | LE ODI DI PINDARO |
Bene Ettore udí, sotto i valli
di Troia, novelle d’Aiace:
e te del pancrazio, o Timòdemo.
esalta la gloria sudata.
IV
È detto antichissimo
che Acame sia madre di prodi:
ed è di Timòdemo il sangue famoso pei vinti certami:
ché quattro vittorie agonali
ottennero sotto la vetta
sublime del giogo parrasio;
e ne le convalli di Pèlope
V
fra genti corinzie
fûr cinti con otto corone,
con sette in Nemèa: non c’è numero di quelle che ottennero in patria,
nei ludi di Giove. Ed a Giove
levate ora i canti: a Timòdemo
che vien, cittadini, levate
gli augurî e la voce soave.