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272 | LE ODI DI PINDARO |
nel bosco tuo sacro |
ENCOMIO IV
Le circostanze di fatto in cui fu composto l’encomio per il giovinetto Teòsseno di Tènedo, figlio di Agèsila, difficilmente si potranno identificare con sicurezza (vedi il mio «Pindaro», pag. 170 seg.). Fortunatamente, questa ignoranza non ci vieta di apprezzare in tutta la sua bellezza, in tutta la sua pienezza di passione, il bellissimo brano che ce ne ha conservato Ateneo (XIII, 564). La leggenda narrava che Pindaro, sul punto di morire, nel teatro d’Argo, reclinò la vecchia fronte sull’omero del giovinetto bellissimo.
PER TEOSSENO DI TENEDO
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