Strofe I
O molto ospitali fanciulle,
nell’opulenta Corinto
ministre a Suada, che ardete
del pallido olibano
le lagrime flave,
e spesso il pensiero
vi sciama d’intorno
a Cípride, madre celeste d’amori,
Strofe II
a voi senza biasimo è lecito
coglier dai talami amabili
il fior della tenera età:
ché tutto par bello, se incalza
necessità . . . . . .
Strofe III
Stupito io mi chiedo
che cosa dell’Istmo
diranno i signori,
che questo mellifluo
preludio io composi
d’un canto compagno di pubbliche donne.