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24 | LE ODI DI PINDARO |
Epodo
Su, dunque, pel padre Pitònico,
per Trasidèo leva il canto:
ché ardono in fiamme di gloria, di felicità;
e vinte le gare coi carri,
nei celebri agoni d’Olimpia,
un raggio veloce lor cinse e i corsieri.
IV
Strofe
E ignudi scendendo allo stadio di Pito, lo stuol degli Ellèni
coi piedi veloci
sconfissero. — Ai Numi dimando felice successo,
le brame volgendo secondo l’età:
né, quando fiorire
veggo io di piú lunga ventura
lo stato di mezzo, lodare dei principi posso la sorte.
Antistrofe
È l’animo mio volto a civiche virtú. Le molestie d’invidia
assalgon chi giunse
al vertice, e vive sereno, schivando i soprusi;
e gli ultimi negri confini di morte
serena attingendo,
ai suoi dilettissimi figli
la fama onorata che ogni altro ben supera, lascia in retaggio.