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242 LE ODI DI PINDARO


schiude i nettarei calici.
Allora si lanciano fiori, allor su l’ambrosïa terra
di mammole amabili pelali
s’intrecciano, e rose alle chiome.
Cantate, la voce levando tra i flauti,
o cori, cantate
Semèle velata di serti.



DITIRAMBI PER LE VITTORIE DEGLI ATENIESI CONTRO I PERSIANI

V

Il frammento che segue, riportato dallo scoliaste agli «Acornesi» d’Aristofane, era il principio d’un ditirambo divenuto famosissimo e popolarissimo fra gli Ateniesi. Con le sue parole, il coro dei «Cavalieri» d’Aristofane saluta il Popolo, tornato dalla senile stupidità a nuova intelligenza giovanile. E il coro degli «Acornesi» assicura che agli ambasciatori di città straniere bastava ricordare l’elogio pindarico per ottenere dai lusingati Ateniesi tutto quanto volessero.


PER GLI ATENIESI


O fulgida, o cinta di mammole, sonora di cantici,
pilastro de l’Ellade, Atene famosa,
divina città.