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PEANI 229


tutte d’oro, nascosero, ombrarono
il dorso di vostra contrada,
perché sopra il talamo ambrosio....

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Sono perduti, il resto della strofe, tutta l’antistrofe, e quasi tutto l’epodo, i cui ultimi versi contengono un accenno a Troia e alle Muse.


VIII

Dai miseri frammenti sembra che vi si alludesse al mito d’Ergino, re d’Orcomeno, che, per vendicare l’uccisione del padre Climeno, costrinse i Tebani a tributo, e che fu poi ucciso da Ercole. Nell’unico brano intelliggibile, troviamo la nota profezia di Cassandra ai Troiani.


E súbito il cuore profetico
suonò di Cassandra,
con lugubri gemiti;
e tutto, con simili vertici
di parole predisse: «O Croníde
che tutto contempli, che limite
non hai, la sciagura, da tempo
predetta, or tu compi,
quando Ècuba disse ai Dardànidi
il sogno che fece, mentr’ella
quest’uomo recava nel grembo.
Le parve di dare alla luce
un’Erinni che fiamma spirava,
che avea cento braccia,
che tutta Ilio con dura ferocia
al suolo abbatteva.