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ODE PITIA VIII 197

copristi: e già pria, ne la patria
il premio del pèntatlo conteso gli desti,
mercè de le nostre preghiere.
Adesso, o Signore,
con voto spontaneo ti prego,


Antisirofe

regga il tuo spirito armonico
tutto ch’io tenti ne l’arte.
Dice con schiere e con canti
dolci lo assiste. Lo sguardo
dei Numi immortali, o Senarco,
invoco a le vostre fortune. Se alcuno
conquista gran beni con poco
travaglio, sapiente
al volgo parrà degli sciocchi,


Epodo

e ch’abbia saputo di scaltre difese munir la sua vita.
Ma tanto non può sapïenza
d’effimeri: è dono
del Nume, che questo
solleva, quel prostra. Conserva
misura. Compenso ti diede Megara,
tel die’ Maratona nel piano, e d’Era l’agone in Egina:
tre premi, Aristòmene, con l’opra vincesti.