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194 LE ODI DI PINDARO




Epodo

ma pure i superbi, alla fine, guidò Tracotanza a rovina.
Né seppe sfuggirla il cilicio
Tifon centocipite,
né il re dei Giganti;
e furon domati dal folgore,
dai dardi d’Apollo, che adesso benigno
mirò di Senarco il figliuolo da Cirra tornare, recinto
di fronda parnasia, di doria canzone.


II


Strofe

L’isola madre di leggi,
cadde, nel giuoco di sorte,
grazie al valor degli Eàcidi,
presso alle Càriti: e celebre
sua fama è da tempi remoti:
ché molti ripeton nei carmi com’ella
fu madre d’eroi, vincitori
famosi di ludi,
e saldi al furor delle zuffe.


Antistrofe

Anche per uomini è insigne.
Ma non posso io tutti i lunghi
vanti affidare a le molli
voci e a le tinnule lire;