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172 LE ODI DI PINDARO




Epodo

Timòstene, e voi vostra Sorte a Giove natale affidò,
che te rese illustre in Nemèa,
e ad Alcimedonte die’ serto in Olimpia,
ai piedi del clivo di Crono.
Bello era nel volto, né l’opera disforme dai volto, quand’egli,
vincendo la lotta, ad Egina dagli agili remi die’ gloria.
Qui Temi, che i popoli tutela, che siede
a Giove ospitale vicina, ha dimora


II


Strofe

piú che in niun altro paese. Dar giusta sentenza è ben arduo,
se tirano molti, con arti
varie, qua e là. Ma giudizio dei Superi, questa contrada
recinta dal pelago, fece
divina colonna
degli ospiti tutti. Deh!, stanco
per lei non si mostri il futuro.


Antistrofe

Tale pel dorico popolo fu retta dai tempi d’Eàco,
cui Febo e il possente Posídone,
quando recinsero ad Ilio ghirlanda di torri, chiamarono
lor socio; e presagio fu allora
che in furia di guerra
cadesse espugnata la rocca
con impeto immenso di fumo.