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ODE NEMEA VIII 143


tepenti dei loro nemici, e intorno ad Achille trafitto,
e in ogni travaglio dei giorni
funesti. Ché pure nei tempi
remoti viveva la frode, compagna
dei blandi discorsi, che macchina insidie, prepara calunnie,
deprime chi brilla, agli oscuri protende la putrida lode.


III


Strofe

Giove padre, non mai tale usanza m’abbia io; ma per semplici vie
muovere io possa di vita: spento, ai miei figli non lasci
mala nomèa. C’è chi brama ricchezze; chi brama distese
di terra infinite;
ai miei cittadini piacere voglio io: voglio scendere all’Ade
lodando chi merita, seme d’obbrobrio gittando sui tristi.


Antistrofe

Ma Virtude fra gli uomini saggi, fra i giusti si leva, sí come
fusto per verdi rugiade surge ne l’ètere molle.
L’utile è vario che puoi ritrar dagli amici: piú appare
se presso è lo stento.
La Gioia pur essa desidera dar segno di sé manifesto.
A me non riesce possibile, o Mega, tornare il tuo spirito