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PER TIMASARCO DA EGINA

VINCITORE NELLE GARE ATLETICHE DEI FANCIULLI A NEMEA


I


Cuore ilare è medico sommo di gesta sudate:
e i canti ch’àn madri le Muse,
molciscono l’anima
degli uomini a cui si fan presso:
né tepida linfa per rendere sciolte le membra
vai quanto l’elogio sposato alla cetera;
e piú che le gesta, longeva è parola,
cui grata alle Càriti
esprima la lingua da mente profonda.


II


Con Giove e Nemèa, Timasàrco, che vinse la lotta
dirò nel proemio de l’inno;
e grato riesca
dei figli d’Eàco alla sede
turrita, ch’è luce del giusto per gli ospiti tutti.
Se il sole tuttora scaldasse Timòcrito
suo padre, la tinnula cetera, docile
seguace al mio canto,
farebbe nell’inno suonar la vittoria