Pagina:Odi di Pindaro (Romagnoli) I.djvu/84


ODE 51



PER TERONE D’AGRIGENTO

NELLE FESTE OSPITALI DEI DIOSCURI



I



Strofe

Voglio piacere ai Tindàridi amici degli ospiti, e ad Elena fulgida chioma,
cantando l’illustre Agrigento,
un cantico, fregio ai cavalli che vinsero a Olimpia, levando a Terone.
Cosí mi stia presso la Musa: ché, armonico modo trovato, di nuovo fulgore, costringo
la voce, ch’è luce alle feste, nei lacci di dorio calzare.


Antistrofe

Già le corone costrette sui crini reclaman che un debito sacro ai Celesti
io sciolga, ed insieme la cetera
dal vario tinnito, ed il grido dei flauti, e di versi compagini mescoli
coi modi dell’arte, ed esalti il prode figliuol d’Enesídamo. E un grido a me Pisa lanciò,
da cui verso gli uomini i canti largiti dai Numi si lànciano,