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10 LE ODI DI PINDARO


Epodo

«Nessuna fra l’opre dei Numi, sí strana
mi sembra, che fede io le nieghi. —
Il remo trattieni, da prora
di súbito l’àncora
affonda, e gli scogli a fior d’acqua
evíta: ché il fiore degl’inni
su quest’argomento e su quello, come ape, si lancia.


IV



Strofe

Spero che quando gli Efirî
d’intorno al Penèo verseranno
la dolce mia voce,
mercè del mio canto, piú fulgido Ippòcle
sarà pei suoi serti, fra quanti ha compagni
negli anni, fra quanti provetti,
e dolce pensiero di tenere vergini.
Infiamman desiri diversi la mente degli uomini.

Antistrofe

Quello che alcuno desidera,
se a sorte lo trova, ghermisca
la brama fuggevole
che ai piedi si scorge: ché niuno l’evento
degli anni prevede. — Confido in Toràce
che ospizio mi die’, che dei cantici
miei vago, aggiogava per me la quadriga
pïeria: che ama ed onora chi l’ama e l’onora.