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A DIAGORA DA RODI
VINCITORE NEL PUGILATO IN OLIMPIA
I
Strofe
Come l’uomo che un calice d’oro, prezioso cimelio
di quante ricchezze ei possiede,
in cui la rugiada
dei grappoli bulica, leva con prodiga mano, e lo dona
al genero suo giovinetto, libando da un tetto a un tetto, e onora simposio e parente,
e segno d’invidia fra i giovani lui fa, per le nozze concordi:
Antistrofe
cosí io, di mio spirito il frutto soave stillando,
gli eroi che in Olimpia ed in Pito
vincevan le gare,
col nettare vo’ delle Muse propizi a me render. — Beato
chi cinto è di nobile fama. La Grazia che infiora la vita, or questo protegge, ora quello,
con note soavi di cétere, di flauti con vario sospiro.