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254 LE ODI DI PINDARO


per mettere fine alla guerra,
alcuni coi figli d’Atrèo,
per Elena togliere, ed altri a difesa di Troia.
Tremarono i Danai per Glauco, venuto di Licia al soccorso.
Diceva ei che impero, che grandi sostanze e regale dimora
avea di Pirene fra i muri suo padre,


Epodo

che al giogo costringere Pègaso
volendo, figliuol della Górgone
chiomata di vipere, molto sovresse le fonti
soffrí, pria che Pallade il morso
tutto aureo gli desse. Dal sonno, repente
il vero gli apparve: «Tu dormi, signor degli Eolî?
A te questo magico freno:
tu mostralo al Sire del pelago, tu sgozzagli un tauro».


IV


Strofe

La fanciulla dall’egida fosca
cosí fra le tenebre notturne gli disse,
mentr’egli dormiva. Di súbito
in piedi balzò; quel prodigio
pigliò; Polivíde cercò, di sua patria indovino,
e tutto l’evento gli disse: com’egli, obbedendo ai suoi detti,
la notte a giacer s’era posto vicino all’altar della Diva,
e come la figlia del Sir della folgore