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ODE OLIMPIA IX 245


Ma qui son venuto per dire dell’ospite
Lampròmaco gl’istmici serti,
e quelli che insieme con lui riscosse Efarmosto:


IV


Strofe

ché un sol dí trionfarono entrambi.
Altre due di Corinto alle soglie vittorie otteneva Efarmosto:
ed altre nei grembi Nemèi;
ed in Argo tra gli uomini vinse, fanciullo in Atene; e che gare
lo vide affrontar Maratona pei calici argentei
con gli uomini adulti, e appena lasciava gl’impuberi!
Prostrò con precipite
astuzia infallibile
quei forti: e che grido suonò,
ch’ei giovine e bello, sí valido fosse ne l’opera!


Antistrofe

Pur mirabile apparve nei giuochi
solenni di Giove Licèo, fra il denso convegno parrasio;
e quando portò da Pellène
le lane, che calde riparano da rigide brezze; ed attestano
per lui di Iolào la tomba, ed Elèusi marina.
È ottimo quanto natura formò; ma troppi uomini anelano
lucrar con apprese
virtú rinomanza.
Ogni opra che senza l’aiuto
del Nume si compia, non scapita ad esser taciuta.