Pagina:Odi di Pindaro (Romagnoli) I.djvu/280


ODE OLIMPIA IX 243




Antistrofe

è canzon che s’accorda a follia.
Non dire piú a lungo: tralascia dei Numi ogni guerra, ogni lite;
e volgi il tuo canto alle mura
di Protogenia, dove Pirra, con Deucalïone, discesi
per fato di Zeus, dal Parnaso, fondava la casa
primiera; e da pietre produssero, senza imenei,
lapideo popolo
che detti fûr Lai.
Per essi il suon desta degli inni,
e loda il vin vecchio, e il fiore dei carmi novelli.


Epodo

Raccontan che un giorno la terra
fu sommersa da un impeto d’acque;
e che poi, per decreto di Giove,
d’un tratto, un rigurgito bevve
la morta palude. Discesero
da quelli i vostri avi, che scudi
reggevan di bronzo: dal ceppo remoto
venian di Giapèto, figliuoli
di floride figlie di Crono, re indigeni sempre,


III


Strofe

pria del giorno che il re degli Olimpî,
rapita la figlia d’Opunte dal suol degli Epèi, di nascosto
con lei si mesceva sui gioghi