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ODE PITIA IX 199




IV


Strofe

Sono fonte di molte parole
le insigni virtú; ma l’uom saggio
presta orecchio a chi poco fra il molto sa eleggere ed orna;
e nulla val meglio che cogliere l’istante opportuno. Ben Tebe
conobbe che non lo spregiava Iolào; con la tempra del brando recise
il capo d’Euriste; e i Tebani sotterra lo ascosero, nel tumulo fondo
dell’avo Anfitríone: quivi giaceva il signor che di Sparta fu ospite un giorno,
e poscia abitò le contrade cadmèe dalle bianche puledre.


Antistrofe

Fu sua sposa e fu sposa di Giove
Alcmèna animosa, che a un parto
generò la possanza guerriera dei gemini figli.
Ben muto è quell’uomo che tace la gloria d’Alcide, né sempre
rammemora l'acque di Dirce che lui con Ifícle nutrirono. Ad essi,
che un bene invocato concessero a me, debbo un canto di grazia levare. —
Deh, mai delle Càriti il puro fulgor non mi lasci! Vi affermo che vinse in Egina
tre volte, e sul clivo di Nisa, di gloria cingendo Cirene,