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Tanto questa quanto la olimpia X che segue, furono composte per una vittoria riportata nella gara pugile tra giovinetti da Agesidamo figlio d’Archestrato, di Locri epizefiria, nell’anno 476, il medesimo in cui vinsero Ierone e Terone, quello col cavallo da sella, questo con la quadriga. La olimpia X fu composta con un ritardo di cui il poeta, come vedremo, si scusa. Questa fu invece improvvisata: ed è semplicissima. Il poeta dice che le varie cose hanno varî bisogni: le navi del vento: la terra arida delle pioggie: le vittorie olimpiche del canto. Chi vince in Olimpia, è superiore all’invidia. Archestrato ha vinto, e Pindaro lo canterà. Canterà anche i Locresi: prode gente perché buon sangue non mente.