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A IERONE SIGNORE DI SIRACUSA

VINCITORE COL CAVALLO DA CORSA A PITO


I


Strofe

Vorrei che di Filira il figlio,
Chirone, se può dal mio labbro tal pubblico voto levarsi,
vivesse, ei ch’è spento, il signore
possente, figliuolo di Crono: vorrei
che ancor negli anfratti del Pelio regnasse, Centauro silvestre
dal cuore benigno ai mortali. Tale era; ed un giorno educò
Asclepio, benevolo fabbro di salda salute,
eroe domatore di tutte le specie dei morbi.


Antistrofe

La figlia di Flegia l’equestre
concetto lo aveva; ma prima che Ilizia sciogliesse il suo grembo,
fiaccata dagli aureï strali
d’Artemide, scese nei regni dell’Ade,
per opra d’Apollo: ché vano lo sdegno non è dei figliuoli
di Giove. Pure, essa spregiarlo poté, per ambage di mente;
e un talamo nuovo a lei piacque, né il padre lo seppe,
a lei, che, con Febo chiomato già stretta d’amore,